venerdì 16 novembre 2012

Incanto


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Come può esser ch’io non sia più mio?
O Dio, o Dio, o Dio,
chi m’ha tolto a me stesso,
c’a me fusse più presso
5o più di me potessi che poss’io?
O Dio, o Dio, o Dio,

come mi passa el core
chi non par che mi tocchi?
Che cosa è questo, Amore,
c’al core entra per gli occhi,
per poco spazio dentro par che cresca?
E s’avvien che trabocchi?

(Michelangelo)


Vale la pena attendere l'incanto. Perché prima o poi arriva, trasportato dal vento, o da una voce, o da una carezza. Bisogna crederci. Perché arriva e si fa riconoscere con tutta la forza che ha, con il colore delle bacche, con il profumo di un'arancia, il viola di un ciclamino. E ti punge l'anima e quel punto preciso che sta più lontano dell'anima.

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